Acceptance and Commitment Therapy. Cos’è l’ACT.

L’Acceptance and Commitment Therapy, conosciuta anche come ACT (pronunciata come una singola parola, in inglese “azione”; Hayes, Strosahl & Wilson, 2012) L’Acceptance and Commitment Therapy utilizza strumenti basati sul linguaggio come metafore e paradossi, abilità di mindfulness e un’ampia gamma di esercizi esperienziali e interventi comportamentali guidati dai valori del cliente.

L’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) è una psicoterapia sviluppata all’interno di una cornice teorica e filosofica coerente e basato su evidenze sperimentali, che usa strategie di accettazione e mindfulness insieme a strategie di impegno nell’azione e modificazione del comportamento, per incrementare la flessibilità psicologica (Hayes, 2005). È definita una psicoterapia transdiagnostica nel senso che può facilmente essere applicata a disturbi psicologici anche molto diversi tra loro.

L’Acceptance and Commitment Therapy è una forma di psicoterapia che punta ad aiutare il paziente ad essere maggiormente consapevole dei propri pensieri, emozioni e comportamenti automatici ma anche dei propri valori, in modo da scegliere di agire in modo efficace in presenza di eventi privati difficoltosi o interferenti.

L’Acceptance and Commitment Therapy ha un’efficacia sostenuta sperimentalmente su una varia gamma di condizioni cliniche ed esistenziali. Numerosi infatti sono stati, negli ultimi anni, gli studi di efficacia nel trattamento di diverse condizioni patologiche

Per l’Acceptance and Commitment Therapy i processi psicoterapeutici fondamentali sono sei e sono interconnessi gli uni con gli altri. Il che significa che ogni percorso di psicoterapia basato sull’ACT coivolgerà questi sei processi fondamentali. Come si vede nella figura qui sotto, possiamo organizzare questi sei processi secondo una figura geometrica che prende il nome di exaflex. Agli angoli dell’exaflex troviamo: il contatto con il momento presente, la defusione, l’accettazione, il sè come contesto, i valori e l’azione impegnata.

Questi sei processi non sono tra loro separati ma si influenzano gli uni con gli altri e determinano la flessibilità psicologica. La flessibilità psicologica è la capacità di stare nel momento presente con piena consapevolezza e apertura alle esperienze interne ed esterne e di intraprendere azioni orientate da ciò che per noi è realmente importante. Sviluppare la propria flessibilità psicologica è, in ultima essenza, l’obiettivo finale di ogni percorso di psicoterapia ACT. La condizione che ci consente di preservare e mantenere la salute e il benessere psicologico.

Vediamo ora, uno per uno, i sei processi psicoterapeutici fondamentali nell’Acceptance and Commitment Therapy:

Acceptance and Commitment Therapy. Cos’è l’ACT.

1) Contatto con il momento presente

Essere in “contatto con il momento presente” significa essere pienamente consapevoli di ciò che ci sta accadendo momento per momento. E’ molto difficile per un essere umano rimanere nel momento presente. Molto spesso veniamo rapiti da pensieri che ci portano nel passato o nel futuro e sperimentiamo così ansia o tristezza. Un percorso di psicoterapia ACT facilità ad entrare e stare in contatto con il momento presente, ponendo attenzione a quello che sta accadendo fuori di noi (nel mondo fisico) e dentro di noi (nel mondo psicologico).

2) Defusione

Per defusione si intende quella particolare capacità della mente, tipica degli stati di meditazione, di potersi osservare mentre sperimenta il suo stesso funzionamento. Defondersi significa fare un “passo indietro” ed osservare i propri pensieri guardandoli per quello che sono. Uno degli strumenti usati nell’Acceptance and Commitment Therapy è proprio quello di imparare a defondersi dai propri pensieri ed emozioni negative, prendendone le distanze ma senza reprimerle, riducendo così l’impatto che queste hanno sulla nostra vita. Riuscire a prendere questa distanza aiuta a gestire meglio pensieri ed emozioni e a migliorare lo stato psicologico generale della persona.

3) Accettazione

Accettare significa aprirsi e fare spazio a sentimenti, emozioni e sensazioni dolorose. Smettere di combattere le emozioni negative, smettere di non volerle sentire e lasciare che semplicemente si manifestino per quello che sono è uno degli obiettivi di una psicoterapia basata sull’ACT. Secondo l’ACT infatti la causa di gran parte della sofferenza psicologica è legata al nostro tentativo di evitare di provare sofferenza. E nei nostri tentativi di evitare di sentire il dolore ci ritroviamo a soffrire molto più che per la causa originaria. Riprendere contatto con il dolore originario invece può far riscoprire l’intera gamma dei vissuti emotivi, da quelli più sgradevoli a quelli più piacevoli.

4) Sè come contesto

Il sé come contesto detto anche il “sé che osserva” è quella parte di noi che osserva la nostra mente mentre questa è in azione. Mentre tutti abbiamo consapevolezza del sé che pensa (quello con cui ragioniamo, progettiamo, immaginiamo e ricordiamo), molta meno consapevolezza abbiamo di un’altra parte della nostra mente che è in grado di osservarci mentre ragioniamo, progettiamo, immaginiamo etc. E’ il sé come contesto, quella parte della nostra mente che osserva il suo stesso funzionamento. Prendere contatto con questa parte è un passaggio fondamentale nei percorsi di psicoterapia ACT.

5) Valori

Per l’Acceptance and Commitment Therapy una parte fondamentale del percorso con il paziente è dedicata alla chiarificazione dei valori personali. Ogni persona ha infatti i propri valori, ma spesso, soprattutto quanto siamo molto sofferenti, facciamo fatica a ricordarceli. Parte integrante di un percorso di psicoterapia basato sull’ACT è proprio la riscoperta dei propri valori personali da parte del paziente. I valori infatti sono la parte più importante di noi, ciò che ci motiva nelle azioni, ciò che può muoverci verso un cambiamento. Fare chiarezza sui valori personali e operare di conseguenza delle scelte orientate da questi è uno degli aspetti centrali e innovativi dell’ACT.

6) Azione impegnata

Ultimo ma non meno importante tra i 6 processi cardine dell’ACT troviamo l’azione impegnata. Non serve a molto infatti chiarire quali sono i nostri valori, prendere consapevolezza dei nostri pensieri e scoprire i nostri processi psichici se poi non cambiamo nulla della nostra vita. L’azione impegnata, che rende la psicoterapia ACT anche profondamente pragmatica, implica invece un deciso impegno all’azione da parte del paziente verso una vita diversa e maggiormente soddisfacente. Ma solo nel momento in cui uno ha capito cosa per lui è importante, che può decidersi e andare verso una vita diversa.

Riferimenti

  • Bond, F. W., & Bunce, D. (2000). Mediators of change in emotion-focused and problem-focused worksite stress management interventions. Journal of Occupational Health Psychology, 5, 156-163.
  • Branstetter, A. D., Wilson, K. G., Hildebrandt, M., & Mutch, D. (2004). Improving psychological adjustment among cancer patients: ACT and CBT. Paper presented at the Association for Advancement of Behavior Therapy, New Orleans.
  • Dahl, J., Wilson, K. G., & Nilsson, A. (2004). Acceptance and Commitment Therapy and the treatment of persons at risk for long-term disability resulting from stress and pain symptoms: A preliminary randomized trial. Behavior Therapy, 35, 785-802.
  • Gregg, J. A., Callaghan, G. M., Hayes, S. C., & Glenn-Lawson, J. L. (2007). Improving diabetes self-management through acceptance, mindfulness, and values: A randomized controlled trial. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 75(2), 336-343.
  • Hayes, S. C. (2005). Transforming the behavioral and cognitive approach to anxiety. A foreword for G. H. Eifert and J. P. Forsyth, Acceptance and Commitment Therapy for anxiety disorders: A practitioner’s guide to mindful acceptance and step-by-step behavior change (pp. 9 – 12). Oakland, CA: New Harbinger.
  • Hayes, S. C., Barnes-Holmes, D., & Roche, B. (Eds.). (2001). Relational Frame Theory: A Post-Skinnerian account of human language and cognition. New York: Plenum Press.
  • Hayes, S. C., Strosahl, K., & Wilson, K. G. (1999). Acceptance and Commitment Therapy: An experiential approach to behavior change. New York: Guilford Press.
  • Kazdin, A. E. (2001). Behavior Modification in Applied Settings. Wadsworth/Thomson Learning
  • Twohig, M. P., Hayes, S. C., & Masuda, A. (2006). Increasing Willingness to Experience Obsessions: Acceptance and Commitment Therapy as a Treatment for Obsessive-Compulsive Disorder. Behavior Therapy, 37(1), 3-13.
  • Zettle, R. D., & Rains, J. C. (1989). Group cognitive and contextual therapies in treatment of depression. Journal of Clinical Psychology, 45, 438-445.

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